Gli antenati

“ PALLA AL CESTO “. La grande scritta in nero campeggiava già negli anni trenta, sulla parete est, quella che dà  verso le Scuole Elementari Dall’ Ongaro,  dell’ attuale Biblioteca Comunale, allora adibita a scuola avviamento. La parete delimitava un campo di gioco  in terra battuta, che veniva utilizzato nelle ore di Educazione Fisica.

Risale quindi al periodo fra le due guerre la storia della pallacanestro opitergina, con un inizio al femminile, in quanto la prima squadra agonistica era formata da ragazze, tra le quali la più nota era la nostra pittrice Gina Roma. Naturalmente giocavano anche ragazzi, ma non risulta sia stato dato vita ad una squadra maschile organizzata.

Alla fine degli anni quaranta già il campo non era più utilizzato e il “Basket “, l’ inglesismo era di moda, si giocava al Collegio Brandolini, in quanto molti studenti interni provenivano Venezia, dove la pallacanestro si praticava con continuità. Il giocatore  più bravo, il pivot della nazionale Gavagnin, era un alunno di quella scuola.

Naturalmente, utilizzando una palestrina 20×10 e un campo all’ aperto, nelle ore di educazione fisica e durante le ricreazioni, al Brandolini la pallacanesto era praticata anche da alcuni alunni esterni di Oderzo i quali, essendo frequentatori del Patronato Turroni  chiesero ed ottennero,  dall’ allora assistente Don Antonio Rusalen,  che venisse allestito un campo di Basket.

Nel 1957 fu formata la prima squadra di pallacanestro del Patronato, affiliata al Centro Sportivo Italiano, che essendo una polisportiva, faceva praticare agli aderenti, un po’ tutti gli sport: calcio,  pallacanestro, pallavolo, atletica leggera, ping pong.

Se poi si aggiunge che molti facevano parte degli scout, ci si può fare l’ idea di cosa fosse allora il Patronato per la gioventù opitergina.

Il primo allenatore è stato Adone  Baron, che di professione faceva il tabaccaio.

Non essendoci televisione, telefonini e distrazioni varie, non era infrequente che  molti ragazzi del Patronato praticassero più discipline sportive, partecipando anche nella stessa giornata, ad allenamenti  o gare  in diversi sport.

In questo senso, l’ atleta più noto è stato Gianfranco Zigoni, che oltre che nel calcio, primeggiava nella pallacanestro, nella pallavolo e addirittura nel ping pong.

Il campo all’ aperto, prima in terra battuta, fu dotato poi di un manto in asfalto e in seguito di cemento.

Negli anni sessanta la squadra fu affiliata alla Federazione Italiana Pallacanestro e cominciò a partecipare ai campionati ufficiali.

Tra i  primi giocatori si ricorda l’ attuale presidente del Basket Pietro Dalla Torre, i fratelli  Mian, Piero, Paolo e Keco, Lele Filipozzi, Casagrande detto “ Mao”, i fratelli Franco e Antonio Tessarolo,  Toni Battistella,  Vittorino Cadorin, Franco Bincoletto, Giancarlo Bellin, Luciano Pavan, Gianni Girardi, Luciano Marchesin, Giovanni Merlo, Bepi Barbarotto.

Le trasferte erano a Conegliano, Treviso  e Portogruaro, S. Donà le più vicine, ma poi Castelfranco,  Mestre, Venezia.

Fu ingaggiato un allenatore con tanto di patentino, il sig. Finottello di Mestre, si cominciò a formare qualche squadra giovanile, anche a livello femminile,  per dare continuità sportiva alla società.

Le prime atlete del femminile furono Renata Tessarolo, l’ unica che ha fatto carriera fino alla serie A, le sorelle Teot, le sorelle Nardari,   Daniela “ Sinue “ Serafin, la Brunetta, Carla Damo, Marta Caberlotto, Daniela Nardin e altre, tutte avvenenti, dato che si faceva  a gara per allenarle. Erano allenate dal  Pres. Dalla Torre e poi fu fatto ricorso anche ad un allenatore esterno, il colonnello in pensione sig. Lo Russo  che soleva dire. “ ..perdere, perdiamo spesso, ma le nostre ragazze fanno sempre un figurone…”

Poi le nostre atlete diventarono anche brave, tanto che furono promosse in serie C e lì si bloccò tutto: le trasferte lunghissime, i morosi…( vedi sopra l’ aggettivo avvenenti!), la scuola, per cui il settore femminile, giunto ad un traguardo di tutto rispetto, si sciolse come neve al sole. La neve ci fa ricordare che una delle ultime trasferte fu proprio  a Cortina, con gran seguito di pubblico, pattinate sulla pista di ghiaccio al mattino e gara “ catastrofica “ il pomeriggio.  Però “ ma che bella giornata!”

Comunque intanto la Pallacanestro maschile cominciava a ingrandirsi per numero di praticanti.

Un evento memorabile per la diffusione di questo sport fu la gara organizzata in piazza, con gli americani della Base di Vicenza. Il campo fu tracciato di fronte al bar Commercio e la strada, che allora costeggiava il bar, fu chiusa al traffico motorizzato.  Gli atleti della base, quasi tutti di colore, alti, aitanti e vestiti di tute in raso luccicante, con i colori statunitensi,  erano giunti nel primo pomeriggio di una domenica, anche per visitare Oderzo, fare un po’ di passerella in modo da pubblicizzare l’ incontro, esibendo  dei tiri a canestro conditi da  qualche schiacciata.

Fu un successo strepitoso!

La sera di quella domenica, già un’ ora prima dell’ inizio, la piazza era gremita all’ inverosimile.

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